Le acque del Mar Rosso
Tranquilli, non le voglio separare... ci ha già pensato qualcun'altro secoli fa, io mi accontento di arrivarci a fare il bagno.
Nell'ormai lontano 1979 ero in vacanza sull'isola di Lefkada in Grecia. In campeggio si fa presto a fare amicizia e così conobbi un simpatico gruppo di ragazzi di Monza che si divertivano come dei matti a pescare in apnea a 20-25 mt di profondità. La sera, davanti al fuoco, gustando il loro buonissimo pesce appena pescato, mi raccontavano che in inverno, per tenersi in allenamento andavano a fare immersioni nel Mar Rosso ad Aqaba, in Giordania... Caricavano le loro attrezzature su di un paio di furgoni Wolkswagen e partivano attraversando Jugoslavia, Grecia, Turchia e Siria per arrivare all'estremo sud della Giordania.
Un mondo per me allora lontanissimo ma, affascinato da quei racconti, dentro di me ho sempre desiderato un giorno poterci arrivare anch'io, allo stesso modo.
Anche se di ruote io ne ho solo due, proverò a raggiungere la barriera corallina di Aqaba, anche se il viaggio non sarà certo semplice. Questa volta avevo anche trovato un altro equipaggio con il quale tentare l'impresa; Roberto e Cristina, una simpatica coppia di Casteggio conosciuta il settembre scorso sul traghetto di ritorno dal mio viaggio in Turchia. Purtroppo la lentezza burocratica dell'ambasciata Siriana ha fatto si che non riuscissero ad ottenere il visto d'ingresso in tempo e così, con grande dispiacere (loro e mio) non hanno potuto seguirmi.
Che fare? Me lo sono chiesto eccome, cosa credete so che non sono posti facili... alla fine ho deciso di partire comunque e vediamo se riuscirò ad arrivarci...
Ora sono qui ad Istambul, piove, mi sono fatto 200 km sotto l'acqua ma l'equipaggiamento antipioggia ha retto bene. Solito quartierino dei backpakers, solita pensioncina all'ombra dei minareti della Moschea Blu e domani viaggero' nella parte asiatica, verso Ankara.
Qualcuno di voi non si capacita di come io faccia a starmene cosi' da solo, sopratutto la sera...
Ieri sera ero a Kavala, graziosa cittadina sul mare nel nordest della Grecia, ero in un ostello caratteristico, su nella chora, con bagni e cucina in comune. Dopo una bella cenetta a base di pesce al porto, torno e mi preparo un buon caffe' con la mia moka. Nella cucinotta stavano finendo di mangiare quattro bulgari e cosi' abbiamo subito attaccato bottone...
Non so bene come, probabilmente a causa della buonissima grappa bulgara che continuavano a versarmi, ma mi sono ritrovato a discutere in francese su chi avesse inventato l'alfabeto cirillico. Loro sostenevano che fosse stato il popolo bulgaro nell' XI secolo su richiesta di un patriarca e che in seguito tutti gli stati circostanti, tranne Polonia e Romania, l'avessero poi piu' o meno adottato.
Ovviamente quando io timidamente ho provato ad "insinuare" che potessero essere stati i russi... bicchiere riempito, pacca sulla spalla e per punizione giu' tutto d'un fiato!
baci alcolizzati...
gm