16/06/2015 - La magia del galleggiante

Ai tempi della scuola media, mi appassionai ad uno sport che oggi non definirei tale, però è considerato così, la pesca! 

Insieme al mio caro amico e compagno di scuola Renzo P. appena potevamo inforcavamo le biciclette e ci recavamo a pescare nel Po a Moncalieri oppure a Sassi, amavo pescare nei fiumi. Ore e ore a fissare quel galleggiante, a sperare che iniziasse a dondolare per poi immergersi definitivamente; il segnale che qualche pesce aveva abboccato! Una magia! Una passione virale. Estate, inverno, pioggia, sole, nulla ci poteva fermare, stavamo con la canna in mano fino al tramonto, fino all’ultima goccia di luce a fissare ipnotizzati quella pezzo di sughero ovale bianco e rosso.

Oggi sto attraversando l’immenso territorio della Russia e in continuazione compaiono alla mia destra o alla mia sinistra dei laghetti o attraversiamo dei fiumi, ed io d’istinto mi volto a destra o a sinistra a guardare se per caso c’è un angolino “buono” dove potersi mettere a pescare. Al volo studio la corrente, cerco di capire la profondità dell’acqua, noto un passaggio o un “rigiro” dove il mio galleggiante ci starebbe proprio bene con l’esca giusta… Tutto questo in una manciata di secondi, il tempo di attraversare un ponte o costeggiare un breve tratto di lago. 

Forse è anche un po’ pericoloso perché così facendo abbandono la concentrazione sulla strada che ho davanti, ma è più forte di me. Ancora oggi, dopo tanti anni mi porto dentro quella magia…

Quindi mi chiedo se non sarebbe più giusto stare in riva ad un fiume a farmi ipnotizzare da un galleggiante, anziché buttarmi su una strada e fare migliaia di km per raggiungere una meta alla quale potrei arrivare con poche ore di volo.

Mah, probabilmente c’è un tempo per ogni passione. Adesso è il tempo di preparare i bagagli, caricarli su una moto, infilare il casco e i guanti. Salire in sella, mettere in moto e dare un’occhiata alla strada davanti, godersi l’attimo fino in fondo e partire. Per me il momento più bello del viaggio.

Siamo a Novosibirsk, capitale della Siberia e ormai siamo a 6.500 km percorsi. Siamo molto soddisfatti, il lago Baikal si avvicina e ne sentiamo quasi il profumo... ci mancano solo più 1.500 km! Abbiamo pure incrociato la ferrovia Transiberiana, un'emozione particolare per me essendo figlio di un ferroviere.

In una sosta per un caffè in un localino lungo la via abbiamo incontrato Sergeij con la sua Honda 700 NCX, un russo che sta tornando a casa. E' partito dalla Bielorussia e andrà a Vladivostok a casa sua. Purtroppo sapeva pochissime parole d'inglese e abbiamo fatto molta fatica a scambiarci qualche informazione, così non sono riuscito a capire il perchè di questo suo strano viaggio. Dopo avergli spiegato non so quante volte, gesticolando e mugugnando, che stavamo andando a Novosibirsk, lui è salito in moto e ci ha salutato augurandoci buon viaggio verso Omsk... che è dalla parte opposta.

 

 

baci galleggianti

 

 

gm

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