19/07/2009 - Un grande centro commerciale

Un grande centro commerciale

Carico i bagagli e, a malincuore, lascio San Pietroburgo.

Alcuni camperisti italiani in campeggio a Copenhagen, stravaccati sulle loro sdraio, mi avevano fatto sorgere qualche timore sull’affrontare la Russia da solo in moto. Quel classico atteggiamento da “io ci sono stato e quindi sono un figo, tu vacci e vedrai che son tutti cazzi tuoi…”
I timori me li avevano fatti venire eccome, mi avevano parlato di piazzole per il parcheggio cintate lungo la strada con guardie di sorveglianza. Di benzinai con auto della polizia sempre presenti. Di furti a viso aperto per le vie della città, non era stato sufficiente per uno di loro neppure tenere il portafogli in una tasca davanti dei pantaloni. Alcuni zingarelli glielo avevano portato via comunque!
Boh, non so se io ho un approccio diverso verso i paesi che visito, ma io non ho colto nulla di tutto ciò. L’ho girata in lungo e in largo, ho fatto decine di km a piedi dovunque ho voluto e non ho mai avvertito la benché minima situazione di disagio, e neppure i turisti che vedevo intorno a me mi sono sembrati preoccupati.

E’ una bella giornata di sole e, come sempre in queste situazioni, mi godo il viaggio verso ovest con un’andatura moderata guardandomi attorno. Ormai sono prossimo alla frontiera con l’Estonia, percorro un lungo rettilineo con l’asfalto nuovo per cui senza la riga di mezzeria. Un’auto davanti a me procede estremamente lenta, 35/40 kmh, mi stufo e sorpasso con un lieve colpo d’acceleratore. Dal folto della foresta ai lati della strada sbuca un poliziotto e mi intima l’alt!
Cavolo, non è possibile penso fra me, proprio ora che sto uscendo dalla Russia, mancano 3 km al confine! Solita richiesta di documenti e poi il poliziotto gentilmente mi fa notare che non potevo sorpassare. Io cerco di spiegare che non c’era la riga, che andavo pianissimo, che non c’era nessuno ecc. ecc. le solite scuse che noi italiani siamo molto abili a raccontare, già solo che qui la conoscenza dell’inglese è scarsa e poco più che “problem” o “no problem” non è che si riesce a dire.
Comunque, secondo loro devo pagare 150€ di multa e se non pago mi possono trattenere la patente per sei mesi e sequestrarmi la moto per un’infrazione di questo tipo. Non li vedo molto decisi, quasi sorridono, è chiaro che si piazzano lì per spolpare i turisti diretti alla frontiera e cercano di spaventarmi. 
Per la prima volta in vita mia cedo e offro del denaro per chiudere un occhio. Anni fa in Turchia, pur di non pagare una multa ingiusta, sono stato fermo per un’ora a bordo strada come “punizione”. Inizia così la trattativa che, partita da 50€ più gli ultimi rubli che avevo per l’ultimo pieno, si è conclusa con 20€ e qualche spicciolo.
Non mi è spiaciuto molto, ho pagato volentieri, in fondo l’infrazione l’ho fatta e poi cosa sono 20€ di fronte alla libertà?

Molto bello anche attraversare l’Estonia. Mi fermo sul Baltico a Parnu in un bel campeggio, un delizioso paesino sul mare dove un sacco di gente fa il bagno. Non fa freddo ma io ho comunque il pile addosso …

Poi Lettonia, Lituania, Polonia ed eccomi a Praga. Non ho potuto dedicare molto tempo a queste nazioni, anche se sono stato molto bene dove mi sono fermato, perché ormai ho già percorso quasi 10.000 km e anche a me fa piacere ritornare a casa e poi ho un appuntamento a Praga. Debora nel weekend mi raggiungerà in aereo e trascorreremo qualche giorno insieme visitando la città, la ciliegina sulla torta...

Sempre esaltante Praga, è incredibilmente bella e suggestiva, ovunque si posa lo sguardo c’è un monumento, una guglia, uno scorcio caratteristico. Tutto molto ben confezionato, fin troppo… 
C’ero già stato anni fa, con un caro amico (vero Sergio?) e ne serbavo un bel ricordo ma ora il centro è praticamente un enorme centro commerciale per turisti. E’ incredibile il numero di negozi di souvenir di ogni tipo, di hotel, di ristoranti, di banchi di cambio che si susseguono; in due isolati ho contato tre negozi di Mc Donald’s! Ma come faranno a sopravvivere tutti? In tutto il centro storico, che è grande, non è rimasto nessun negozio “normale”, tipo una panetteria o un macellaio, solo souvenir!

Camminare per questi vicoli antichi e pieni di storia è talmente piacevole che ne vale comunque la pena, basta socchiudere gli occhi e ignorare tutte queste vetrine luccicanti, immaginare  come potesse essere la vita qui anche solo due secoli fa. L’importante è cogliere l’essenza, lo spirito, l’anima della città e lasciarsi trasportare...

Baci commerciali

 

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