20/11/2013 - Una giornata in alta quota

Una giornata in alta quota

 

Come già eravamo d'accordo, Roberto ed io ci siamo separati dalla spedizione ed abbiamo proseguito da soli. Uno di loro, per problemi di cuore non può affrontare certe quote e così loro passeranno in Argentina per proseguire poi verso nord. La quota media del loro percorso è intorno ai 2.500 mt, mentre noi nella parte ovest della Bolivia avremo una media di 3.600 mt! Ci rincontreremo più avanti al confine con il Perù.

 

Dopo un rapido giro di consultazioni qui a San Pedro, decidiamo di non affrontare la pista delle lagune della Bolivia con la moto. Tutti ce lo sconsigliano, la strada è veramente brutta e difficile e poi c'è il problema di un valico a 4.700 mt, le moto ce la faranno ma noi? Ora ci troviamo a 2.400 mt e non sappiamo ancora come reagirà il nostro fisico più in alto.

 

Partiti di buon mattino con un fuoristrada condotto da una guida (per via della frontiera da attraversare), entriamo in Bolivia a 4.150 mt costeggiando il Licancabur, un maestoso vulcano che sfiora i seimila metri e che domina maestosamente questa zona. Il paesaggio si fa subito apprezzare per la laguna Bianca che ci lascia facilmente a bocca aperta. Proseguiamo per la laguna Verde che, con il Licancabur sullo sfondo è davvero un posto incantevole, per poi raggiungere la laguna Chalviri dove c'è una vasca con acqua calda dove fare un bagno.

 

Stiamo viaggiando costantemente a quote tra i 3.900 e i 4.300 mt e il fisico inizia a risentirne. La respirazione diventa difficoltosa e bisogna fare molta attenzione a muoversi. D'istinto uno scende dall'auto e subito fa qualche passo per scegliere l'angolazione migliore per una fotografia ma la mancanza d'ossigeno ti fa fermare immediatamente a respirare. Sembriamo degli astronauti quando, saltati giù dalla scaletta muovevano i primi passi sulla luna. Poi si cerca di camminare sempre in piano, guai a scendere di qualche metro, poi la risalita è faticosa. Compare anche un leggero mal di testa e non si può voltare il capo repentinamente, pena un giramento di testa.

Sono piccoli inconvenienti che bisogna gestire ma che vengono immensamente ripagati dallo spettacolo che si ha innanzi. Dopo aver curiosato tra le buche di fango ribollenti e il fumo di qualche geyser, che però si manifestano solo al mattino presto, superiamo un valico a 4.700 mt dove troviamo formazioni di ghiaccio nella sabbia. Incredibile, avessi il tempo (e il fiato...) cercherei di fare gli ultimi 110 mt per poi superare anche solo di pochi metri l'altezza del monte Bianco!

 

Come sempre accade, la cigliegina sulla torta viene servita alla fine. Ultima tappa è la laguna Colorada, posto bellissimo a 4.300 mt, spesso raccontato da amici e descritto come fantastico, io ci aggiungerei un'altra dozzina di aggettivi e forse non basterebbero ancora. Rimango un bel po' incantato prima di iniziare a "lavorare" con la macchina fotografica. Con il vulcano Apagado sullo sfondo, il colore rosso ferro delle sue acque, i fenicotteri che passeggiano tranquillamente a becco in giù e il vento che ti sferza il viso, l'anima di qualsiasi essere umano verrebbe smossa.

 

Ma è ora di tornare, bisogna preparare i bagagli, domani si riparte per entrare in Bolivia con la moto, passeremo dal passo Ollague che si trova a 3.850 mt, che volete che sia, ormai una passeggiata...

 

baci dall'alto

 

gm